Carta igienica, tovaglioli e fazzoletti: la produzione nel settore tissue

Con il termine tissue (termine inglese per “fazzoletto”), indichiamo, per estensione, l’intero sotto-settore cartario comprendente carta igienica, fazzoletti e tovaglioli. La loro realizzazione ha molto in comune con la produzione della carta destinata ad altri usi. Esistono anche, e ormai sono molto diffusi, prodotti tissue di riuso, derivati da un corretto processo di riciclo della carta.

Come si fa la carta igienica?

È curioso come, nonostante i prodotti tissue siano tra i più utilizzati quotidianamente, pochissimi sappiano come vengono creati. Pensiamo soltanto a quante volte utilizziamo la carta igienica in una sola giornata.

La composizione della carta igienica è la stessa dei fogli che usiamo per scrivere, disegnare e prendere appunti: cellulosa, acqua e polietilene o polipropilene, due polimeri sintetici isolanti e stabilizzanti. Non di rado, data la destinazione d’uso di questa carta, si aggiunge del profumo.

La lavorazione, dall’impasto spappolato nei pulper fino al lungo rotolo avvolto intorno a una bobina, resta la stessa indipendentemente da quale sarà la destinazione d’uso del prodotto. Una volta arrotolata, però, la futura carta igienica subisce una lavorazione ulteriore, la quale mira a renderla adatta all’uso intimo che ne sarà fatto. Il processo avviene in cartiera, polo preposto alla produzione di carta igienica perché dotato dell’attrezzatura necessaria.

Interessato ad una delle nostre soluzioni professionali?

I nostri esperti sono a tua disposizione!

RICHIEDI UN PREVENTIVO

Come funziona la macchina per la produzione di carta igienica?

I passaggi che portano alla nascita della carta igienica prendono avvio all’interno di un macchinario apposito: la ribobinatrice. Possiamo pensare ad essa, semplificando, come a una bobina per bobine, capace di sovrapporre due, tre, o anche quattro veli di carta, in modo da renderla morbida e assorbente.

Uscito dalla ribobinatrice, il prodotto deve sottostare a una ulteriore serie di lavorazioni: stampa, colorazione, incollatura, goffratura (ovvero incisione di un semplice disegno sul materiale, tramite calandratura), perforazione e, infine, ritaglio e avvolgimento intorno a quel tubo di cartone che ci resta in mano al termine del rotolo di carta igienica. In seguito, si passa al confezionamento nei multipack che raggiungeranno gli scaffali della grande distribuzione organizzata.

Come avviene la produzione di tovaglioli di carta e fazzoletti?

La ribobinatrice è uno step chiave anche nella produzione di fazzoletti e tovaglioli. Le linee produttive sono identiche nella prima fase.
Per i rotoli di tovaglioli la morbidezza è meno rilevante rispetto a quanto non sia per la carta igienica. Fanno eccezione quelli per uso prettamente alimentare, non avvolti in rotoli e, generalmente, inclusi assieme a posate usa e getta in pratiche confezioni come quelle che ci vengono consegnate in alcuni ristoranti e tavole calde. Essi si compongono di più veli e risultano davvero morbidi al tatto, affinché possano essere strofinati in maniera più confortevole sulla bocca.

I fazzoletti monouso, fidi compagni della nostra quotidianità, sono invece prodotti singoli, privi di strappi e non uniti l’un con l’altro ma semplicemente imballati assieme, in pratiche confezioni da riporre in tasca o in borsa.

Prima di giungere alle loro definitive sembianze, entrambe queste tipologie di carta passano attraverso la ribobinatrice. Il macchinario restituirà un prodotto più o meno velato e, in seguito, la carta assorbente per cucina sarà goffrata e perforata, mentre il fazzoletto per soffiare il naso irritato, o ripulire velocemente una superficie, verrà ritagliato e imballato in maniera accurata.

La produzione di carta igienica e tovaglioli si muove su binari paralleli, all’interno della filiera cartaria, sia che si tratti di un prodotto vergine sia nel caso in cui la materia prima sia riciclata.